Come si impara

Qualità è la parola preminente nel praticare Spirito Ribelle.

“Qualità” indica un processo di formazione continua, in cui il Sensei, “colui che è nato prima”, propone e si confronta con gli allievi, mescolando competenze ed incompetenze di ognuno; scarta ogni dogma ed ogni modello da imitare per costruire il personale percorso marziale, il so – stare nel conflitto, di ognuno. Per farlo, agisce sia sulle potenzialità inconsce di ognuno, su quell’area istintuale che sonnecchia in ognuno di noi “uomo civilizzato”, sia su quelle abilità trasversali in grado di creare un clima emozionale aperto e consapevole.

arte marziale come si impara

“Uno studente non è inferiore al suo insegnante, e l’insegnante non è superiore al suo allievo. La differenza tra un insegnante e uno studente è che l’insegnante ha conosciuto il Tao prima dello studente ed ora ognuno contribuisce con la propria esperienza”. (in https://taikiken.org/)

Una formazione continua che, per essere veramente tale, si avvale di maieutica, l’arte di porre domande. E’ la domanda e non la riposta ad originare la conoscenza.

Essa è lo strumento fondamentale per ogni apprendimento, apprendimento che sia basato sulle risorse del praticante e non sulla supina adesione a contenuti, a modelli, già predisposti.

In una società fondata sempre più sull’accudimento, sono in pochi a riconoscere l’ostacolo come una risorsa.  Allo Spirito Ribelle, invece, ogni domanda che “ostacola” il nomale flusso delle convinzioni è una opposizione che, suscitando emozioni, “sparigliando” il gioco, nutre l’apprendimento profondo, consapevole.

La domanda maieutica, nel nostro praticare marziale, sono i koan zen fisicoemotivi che io propongo, ossia i problemi fisici, fisicoemotivi, il “come” fare, da risolvere nello schivare un attacco, nel lanciare un pugno, nel portare un fendente di coltello.

Tutto quanto sopra: La qualità intesa come formazione permanente; il trarre dalla informe palude di pulsioni ed emozioni il saper essere ed il saper agire; l’arte di domandare come costruzione reciproca di un sapere vissuto e personale, sono il cuore del “come imparare”.

“La consapevolezza interiore aumenta l’efficienza fisica, che a sua volta permette di migliorare la tecnica. Stiamo quindi parlando di una tecnica che scaturisce dall’interiorità verso l’esterno, anziché seguire il percorso inverso” (G. Whitmore 1937 – 2017. Coach)

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